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martedì 21 maggio 2019

Recensione (la mia esperienza): "il mare dove non si tocca"


Ho dovuto comprare questo libro, dopo aver letto "Chi manda le onde", sempre dello stesso autore, Fabio Genovesi. (trovate la recensione dell'altro romanzo, sempre qui sul blog, nel mese di aprile 2019).

Ho dovuto perchè il primo suo libro l'ho amato e questo non è da meno!
Continuo a preferire l'altro, che trovo abbia una marcia in più, però anche in questo ho trovato lo stile ironico del Genovesi che avevo lasciato.

"Il mare dove non si tocca" è la storia di Fabio Mancini, bimbo pre-adolescente che abita in un paesino della toscana con la mamma e il papà e diversi zii (da parte di madre) un pò strambi che gli faranno da genitori, dalla nascita, fino all'adolescenza.
Fabio è un bambino un pò diverso dal comune. Da quando è nato non è mai stato con bambini della sua età, ma ha passato tutte le sue giornate con  gli zii (Adelmo, Athos, Aramis, Arolando.....) tutti nomi che iniziano con la lettera A, per tradizione famigliare. Le tradizioni famigliari saranno all'ordine del giorno per tutto il racconto, come la Maledizione della famiglia Mancini aleggerà per tutto il romanzo, terrorizzando il nostro Fabio per gran parte della sua adolescenza.

Come tutti i bambini piccoli, adora e venera il papà e la mamma. La mamma gran lavoratrice, in litigio con la Verità da quando era giovane, il babbo gran gran lavoratore, un aggiustatutto quasi ossessivo.
Per più di metà del romanzo, Fabio diventerà l'ometto di casa, costretto a crescere tutto in un colpo, ma che con gli occhi di un bambino, continuerà a guardare il mondo.

Genovesi riesce a trasformare situazioni e vicende tragiche in un qualcosa di stupendo, ironico, comico, commovente, reale e pieno di valori, sempre positivi come pochi sanno fare.
Vi consiglio questo libro come vi ho consigliato il suo lavoro precedente, perchè davvero io uno scrittore così, non l'ho mai letto.
Racconta vicende quotidiane come qualcosa di speciale perchè ognuno di noi è unico con i propri pregi e difetti.

"E chissà cosa ci aspetta ancora là davanti, non lo so e non lo sa nessuno, però sappiamo quel che abbiamo dietro, quello che abbiamo fatto giorno dopo giorno, che poi è la grande storia di come siamo arrivati fino a qui. E ogni mattina ci alziamo e facciamo un altro passo, e la nostra storia è la magia che trasforma questo passo corto e scemo in una roba gigantesca, che è la nostra direzione. Verso dove non è mica chiaro, ma intanto si va, e questa magia dietro non la vedi ma ti spinge, uguale identica a quella che hai sotto i piedi quando stai in mezzo al mare, e li per li pensi di andare a fondo e invece no, perchè qualcosa di invisibile ti tiene a galla, senza fiato e però vivo, con gli occhi spalancati all'orizzonte."

Vi auguro di trovare la vostra direzione come Fabio, anche se viviamo tutti in un mare dove non si tocca.

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