Premessa: week end organizzato in quel del 2018 (ottobre
2018 con la precisione!)
Acquistati biglietti per un concerto e subito prenotato
B&B con cancellazione gratuita perché insomma, prenotare a ottobre 2018, un
qualcosa da fare per marzo 2019, non si sa mai.
Sabato 16/03/19
Ora fissata per la partenza 9.30 circa (magari ce la
prendiamo con calma ecco…)
Partenza effettiva ore 11 (con calma!)
Il week end lo avevo pensato così:
Ci facciamo un bel giro in macchina con pausa pranzo da
qualche parte, arrivo a Venaria Reale dopo pranzo, passeggiata per il paese,
riposo assoluto fino alla sera con cena in uno di quei ristorantini carini lì
sul viale, poi concerto ore 21 (tanto sarà vicino all’alloggio, ci andremo a
piedi!). Fine concerto, dormita fotonica con sbavino, sveglia domenica mattina
“senza sveglia” sempre con calma e poi via a Torino per Museo Egizio con tappa
pranzo in uno di quei localini carini lì per la via (ce ne sono così
taaaaanti!!), al massimo ore 16 partenza con calma verso casa.
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NB: se pensate che Torino sia dietro l’angolo, vi
sbagliate di grosso. Se pensate che, passata Piacenza, da lì a poco, vedrete la
Mole e quindi manca poco alla grande città, vi sbagliate ancora di più!!! Dopo
Piacenza siete ad un po’ meno della metà del viaggio.
Siamo arrivati a Venaria Reale alle 15:35 con pausa pranzo
all’autogrill. (Vabbè dai…faremo una buona cena la sera, prima del concerto, mi
sono detta)
E’ piena estate! 27 gradi, un caldo da morire. Bellissima
Venaria. Era come la ricordavo. In questo posto si respira questa magia oltre
tempo. Sembra di stare in un film. Iniziamo ad attraversarla a piedi finchè non
trovo la via del B&B. Davanti alla porta chiamiamo la signora poiché al
campanello non risponde nessuno. Al telefono mi chiede: “ma la prenotazione è
per oggi?” e io “certo per oggi, sono sicura”. Volevo aggiungere “immagino non
le capiti una prenotazione con più di 6 mesi di anticipo, tanto da
dimenticarla, però era proprio per oggi”.
Ci accompagna in stanza. Tutto a Venaria, come a Torino,
visto da fuori è vecchio e decadente. Sembrano tutte bettole, finchè non si
attraversa la porta. La signora ci ospita in questo appartamentino graziosissimo, compreso di cucina, tavolo da
pranzo e divanetto. Presenza di camere da letto: 3 (green, pink, blue). Ognuno
con il bagno in camera. Ci apre la porta della Blue e ci fa entrare. Tutte le
pareti azzurre, ogni dettaglio sui toni del cielo. Niente lasciato al caso. (Il
B&B si chiama “Il Vicolo della Seta”, e ho prenotato tramite booking se vi
può interessare) 3
kg di strada buia e troppo trafficata per poterci andare
a piedi. Troviamo una pizzeria d’asporto proprio a fianco e decidiamo di
mangiare una pizza al tegamino proprio li. “Lo spuntino 9” si chiama la pizzeria
d’asporto, pizza al tegamino con funghi freschi euro 4 (a Ferrara non l’avresti
mangiata per meno di 7/8 euro sicuro), servita da una Luciana Littizzetto dei
poveri.
Chiediamo quanto dista il teatro per poterci andare a piedi alla sera, per il concerto e la signora ci dice di prendere la macchina perché a piedi è troppo lontano. (vabbè dai, troppo bello se fosse stato vicino). Ci salutiamo con le ultime spiegazioni su come chiudere le porte, appoggiamo le valigie e scendiamo per una passeggiata in centro, per darci un’occhiata attorno. Guardiamo i ristoranti per la cena, ma ci rendiamo conto che aprono quasi tutti alle 19.30 (ok, magari stasera ci accontentiamo di qualcosa di semplice, ma domani pranzo come si deve). Torniamo in stanza, ci prepariamo per il concerto, torniamo dalla macchina e ci avviamo. La signora del b&b aveva ragione. Il teatro dista più di
Chiediamo quanto dista il teatro per poterci andare a piedi alla sera, per il concerto e la signora ci dice di prendere la macchina perché a piedi è troppo lontano. (vabbè dai, troppo bello se fosse stato vicino). Ci salutiamo con le ultime spiegazioni su come chiudere le porte, appoggiamo le valigie e scendiamo per una passeggiata in centro, per darci un’occhiata attorno. Guardiamo i ristoranti per la cena, ma ci rendiamo conto che aprono quasi tutti alle 19.30 (ok, magari stasera ci accontentiamo di qualcosa di semplice, ma domani pranzo come si deve). Torniamo in stanza, ci prepariamo per il concerto, torniamo dalla macchina e ci avviamo. La signora del b&b aveva ragione. Il teatro dista più di
Ore 20.40 entriamo in teatro. All’entrata i soliti
controlli, si trattengono il mio accendino fucsia (non che me ne faccia molto
visto che non fumo, ma era fucsia!!!) e l’Autan, poco male…era vuoto. Credevo
di trovarmi attorno un sacco di ragazzine imbufalite e invece dai, l’età era
mista. Tutti in piedi, il teatro molto grande, il caldo molto caldo.
Il concerto inizia ore 21 in pacca. I Maneskin davvero molto bravi dal
vivo. Quel gruppo però, senza il cantante non sarebbe nulla eh?! È lui la vera
star di tutto. Tiene il palco come se lo avesse sempre fatto, la voce è davvero
bella dal vivo, quasi più bella nelle note basse rispetto a quelle alte, sembra
un cd, nessun errore per lui. Sicuramente un tipo di concerto che, per quanto
mi riguarda, è stato un po’ “fuori età” (ad un certo punto sono volati
reggiseni. Non il mio meno male per il cantante, altrimenti lo avrei steso a
faccia in giù sul palco), ma che ho visto volentieri e ho avuto piacere di dare
i miei soldi per acquistare i biglietti. E’ sempre bello vedere giovani
realizzarsi.
Ore 22.40 il concerto è finito. Torniamo alla nostra camera
blue, doccia e ciao ciao mondo!
Domenica 17/03/19
La sveglia non suona, che meraviglia! La mia sveglia
naturale però suona eccome, ore 7.30 e sono già con gli occhi aperti. Sento le
campane del paese suonare e nient’altro. Sembra impossibile essere a 5 minuti
da Torino. Decidiamo di andare a cercare un bar per fare una colazione seria.
Nel B&B ci avevano lasciato a disposizione il tè, dei succhi di frutta, del
latte, la macchinetta del caffè con le cialde, qualche pasta confezionata,
delle marmellate, delle fette biscottate, cereali, biscotti.
Ma siamo in vacanza no?! Andiamo al bar.
Ne scegliamo uno dei tanti, lungo il viale pedonale. Oggi è
tornato l’inverno. Aria gelida, piumino, cielo nuvolo, rischio pioggia al 99%.
Entriamo e prendiamo due cappuccini, una sfogliatella buonissima con la ricotta
e una fettina di torta (tipo tenerina) che mi dicono dalla regia, fosse
altrettanto ottima. Prezzo totale della colazione: euro 9.50!!! Venaria: pizza
ok, colazione mica tanto!!
Torniamo a riprendere i bagagli e andiamo alla macchina. In
tutta questa vacanza la cosa che ci è costata (forse) di più è il parcheggio: a
venaria 9 euro di parcheggio in totale e a Torino nel parcheggio in zona Porta
Nuova, vicino alla stazione centrale direi, altri 8 euro. Imposto il parcheggio
che mi interessa sul navigatore e partiamo. A Torino ci si muove abbastanza
bene devo dire. Mi sono trovata bene a guidare per la città. Ovviamente è una
grande città con il traffico, piena di semafori (li hanno anche in rotonda,
attenzione!) però tutto sommato, con il navigatore, si affronta bene.
Parcheggiamo e ci dirigiamo verso il Museo. Il Museo Egizio
di Torino, dovrebbe essere il secondo più grande e ricco di reperti (superato
dal primo che è quello di Londra) di tutta Europa e forse anche del mondo?
Questo non lo so. Avendo già visto quello di Londra, prima di questo, ho potuto
fare un paragone. Ho preferito questo di gran lunga. Forse perché l’età in cui
l’ho visto è stata diversa, o forse perché proprio perché è migliore ai miei
occhi. In quello di Londra ricordo solo tantissimi reperti in oggetti e poche,
pochissime mummie e sarcofagi.
Partendo dal presupposto che non mi piacciono questi tipi di
musei, ma preferisco quelli d’arte, questo mi è davvero piaciuto. Sono stata
soddisfatta. Il biglietto costa 15 euro. Il museo dista dalla stazione circa
900 mt, che però percorrerete nella via principale della shopping di Torino,
dove c’è la Rinascente e tutti negozi di grandi marchi di lusso.
Nei 15 euro sono è compresi l’entrata e l’audio guida con la
cuffietta. Il museo è diviso per piani, è ospitato in un palazzo stupendo,
antico, ma non so di che anno. Contiene alcuni dei papiri più lunghi e integri,
mai trovati al mondo dove vengono racchiuse “le istruzioni” su come affrontare
l’entrata nel regno dei morti. I papiri infatti, vengono chiamati anche libri dei
morti. Oltre a questi, ospita 24 mummie umane visibili, 17 mummie animali, più
tutte le tavole con dipinti, statue ecc…
Gli egizi avevano questa bella usanza: mummificare tutto,
anche i muri se avessero potuto probabilmente. Credevano molto di più alla vita
dopo la morte, che alla vita stessa. Quindi in pratica, lavoravano (o facevano
lavorare il più delle volte) per tutta la loro esistenza per organizzarsi
l’aldilà. Creavano queste tombe immense, vere e proprie stanze, nelle quali
mettevano il sarcofago o matriosche di sarcofagi, e al suo interno loro stessi
(gli egizi erano davvero molto magri. A me ne sarebbero serviti due sarcofagi
per il largo per mettermi dentro).Loro stessi privati di alcuni organi come polmoni, intestino, fegato e stomaco nei vasi canopi vicino al corpo, il cervello lo buttavano via (beh cosa
farsene del cervello nell’aldilà?! ) e il cuore rimaneva all’interno perché
unico organo dell’anima e della volontà.
Otre a tutto questo immenso lavoro di imbalsamazione e estirpazione degli
organi, si facevano mettere all’interno della tomba, accessori/oggetti
necessari o probabilmente necessari per la non vita futura. Le tombe ospitavano
anche statue, che secondo gli egizi dovevano essere la rappresentazione del
defunto, e papabili “contenitori” dell’anima.
(Fossi stata un’egiziana, non mi sarebbe bastata qualche
camera per contenere tutto quello che avrei voluto avere con me nell’aldilà, ma
mi sarebbe servita una casa intera!).
Quello che mi ha fatto più senso sono stati senza dubbio gli animali mummificati, anche se pensandoci, era senza dubbio una civiltà avanti quella egiziana. Facevano tutto ciò per l’animale per portarlo nella vita extraterrena insieme a loro. Non mi ero mai soffermata tanto sul senso di tutto questo. E devo dire che grazie a questo week end fuori porta (ok, diciamo molto fuori porta, oltre il giardino, vicino alle alpi) ho potuto pensare a quanto l’uomo abbia paura del dopo morte, e a come la mente umana possa impegnarsi tanto per darsi risposte dove non le trova.
Quello che mi ha fatto più senso sono stati senza dubbio gli animali mummificati, anche se pensandoci, era senza dubbio una civiltà avanti quella egiziana. Facevano tutto ciò per l’animale per portarlo nella vita extraterrena insieme a loro. Non mi ero mai soffermata tanto sul senso di tutto questo. E devo dire che grazie a questo week end fuori porta (ok, diciamo molto fuori porta, oltre il giardino, vicino alle alpi) ho potuto pensare a quanto l’uomo abbia paura del dopo morte, e a come la mente umana possa impegnarsi tanto per darsi risposte dove non le trova.
Il nostro week end a Torino finisce di nuovo con un
parcheggio da pagare, un pranzo in autogrill (i ristorantini carini erano pieni
con gente fino a fuori dalla porta)con la pioggia, con la voglia di mangiare
decentemente e seduti ad un tavolo e con altre 4 ore di macchina per tornare.
Perché vi ricordo, Torino NON è di là dalla strada!!!!!!!
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