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giovedì 31 gennaio 2019

Recensione (la mia esperienza): Fai piano quando torni.

Ho finito di leggere il libro in questione solo da due giorni, ma volevo parlarvene anche qui.

Partiamo dalla trama:

"Fai piano quando torni" è un romanzo di narrativa italiana che tratta la storia di Margherita.
Questa giovane ragazza trentaquattrenne, sopravvissuta ad un brutto incidente stradale, si ritrova in una stanza di ospedale con una vecchietta, che di piccola e minuta, non ha proprio niente, ma che anzi, si rivelerà una signora anziana un po' sfacciata, ignorante sulla carta, ma molto meno nella vita.
Margherita, reduce da diverse perdite recenti nella sua vita, si troverà ad aprirsi con questa signora, e ad instaurare un nuovo rapporto d'amicizia che le cambierà l'esistenza per sempre.

Le presse erano buone, anche se poteva venirne fuori un disastro tremendamente noioso.
Le prime pagine scorrono che è un piacere, poi circa ad un quarto del libro la storia rallenta, per poi correre all'impazzata subito dopo. La vita è un po' così no? A volte noiosa, a volte mette l'acceleratore.

La scrittura di Silvia Truzzi è scorrevole, non complessa, abbastanza ricca sul piano musicale. E' pieno di musica questo libro, musica italiana.

Mi è piaciuto questo libro? Si.
Perché? perché è una storia di rinascita e le storie di rinascita mi toccano sempre un po' da vicino. Perché è una storia di amicizia e lega due donne, seppur di due mondi molto lontani, in un unico mondo, quello della felicità.
Perché è una storia di rivalsa verso se stessi e verso il mondo. Perché è una storia (riprendendo il mio ultimo post) piena di serendipità.

E' un libro dalle vicende assolutamente prevedibili, ma non posso sconsigliarlo per questo motivo.
Ha sicuramente delle scelte stilistiche che non mi sono piaciute (vedi letterine all'inizio di ogni capitolo), ma altre invece si (vedi pensieri di Margherita, scritti in corsivo per sottolineare l'intimità e non lo scorrere della storia).

Non so come può essere, ma alla fine di questo libro, avevo una voglia matta di fare un salto a Napoli, vedere l'isola di Capri e perdermi nella freschezza e spensieratezza della nostra terra del sud che troppo spesso sminuiamo, e ancora più spesso la pensiamo solo come una terra dove i pregiudizi che ci hanno inculcato possano caratterizzare quella gente e quei luoghi.


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