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martedì 11 giugno 2019

Kidding - il fantastico mondo di Mr. Pickles. Un capolavoro di serie TV

Non sono solita a guardare serie TV, più che altro perchè di solito le inizio e se la tirano troppo per le lunghe quasi sempre mi stanco.
L'unica che sono riuscita a guardare fino alla fine  è stata il Trono di Spade, pur con tutti i difetti che ci sono stati, ma non è di questo che volevo parlarvi.

Kidding è stata senza dubbio la serie più bella e completa che io abbia mai visto. Qualcosa di mai visto prima per quanto mi riguarda.
Non so nemmeno da che parte partire per parlarvene perchè è una storia così intrecciata negli avvenimenti e nelle emozioni che è difficile seguire un'unica linea di racconto.

Cerchiamo di farne un riassuntino almeno: Mr. Pickels, protagonista di tutta la stagione, è il presentatore di un programma televisivo di successo per bambini che appunto si chiama "il fantastico mondo di Mr. Pickels". Jeff (mr. pickels) interpretato da Jim Carrey, è in primis un papà che ha perso uno dei suo figli dopo un incidente d'auto e successivamente ha perso la moglie con il divorzio. Le puntate durano veramente pochissimo, una mezz'oretta ciascuna. In ogni puntata scopriremo qualcosa in più sul nostro protagonista e su tutti gli altri personaggi che lo circondano. Il programma televisivo viene gestito dal padre con il quale Jeff ha un rapporto conflittuale fin da bambino. La sorella invece l'aiuta nella messa in scena e gli confeziona i pupazzi che poi Jeff utilizzerà per il suo show.

Tutta la serie tv è uno scontro continuo e un intercalare tra il mondo degli adulti e quello dei bambini, spesso non si riesce nemmeno a capire bene dove sta il confine. E' una storia sulla perdita (di sè stessi, degli affetti, della fiducia, della stima) sull'essere responsabile delle proprie azioni, sulla tristezza, sull'accettare come siamo, sull'insoddisfazione, ma sicuramente è una storia sulla rabbia, su quella rabbia repressa, o che non sappiamo gestire.
Tratta temi scomodi, e li gestisce in maniera inizialmente infantile (spesso con canzoni o scenette con i pupazzi), poi cruda e a volte fastidiosa.
Le puntate in tutto sono 10. Ogni puntata è ricca di colpi di scena, a volte prevedibili, ma per nulla prevedibile è il modo in cui avvengono e raccontano. Si passa da scene buoniste, come se si stesse vedendo un prete recitare il suo sermone, a scene spinte e violente che ti arrivano dritte nello stomaco come un pugno.

Dopo la perdita del figlio, Jeff perde il controllo di sè e passerà da momenti in cui "sa sempre cosa dire, il modo giusto per dirlo e quando dirlo" a crisi vere e proprie di rabbia incontrollabile dopo le continue pressioni del padre che cerca di alleggerire lo show, togliendo stress al figlio che vede in difficoltà e sull'orlo di un precipizio pronto a cadere. Spesso e volentieri se non sempre, il padre fallirà nel suo intento utilizzando modi e metodi sbagliati di rapportarsi con figlio e figlia. Le vite di ogni personaggio della serie, vengono legate alla vita di Jeff in maniera positiva e a volte in maniera negativa, nella quale il protagonista cercherà comunque di ricavarci qualcosa di buono in superficie, cadendo nella vendetta o nei gesti avventati appena sprofonda in se stesso.

Vi ritroverete  a ridere da un momento all'altro e poi piangere 5 minuti dopo.
Jim Carrey credo abbia fatto in queste poche ore di girato. tutto quello che poteva, riuscendoci egregiamente. Con il sorriso che tutti conosciamo e una mimica facciale da spavento.
Più di questo non riesco a dirvi perchè le puntate sono poche e non vorrei spoilerarvi nulla. E' una serie tutta da vedere, sicuramente non adatta a tutti. E' necessario guardarla con la mente aperta e stando attenti a non perdersi nulla. Bisogna avere una certa finezza per riuscire ad entrare profondamente nella vicenda e non vederla solo per quello che è: una storia decisamente, assolutamente folle e assurda, ma meravigliosamente vera.

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